I legni utilizzati nella liuteria sono moltissimi e con qualità e caratteristiche spesso molto differenti. Nella valutazione del tipo di legno, dobbiamo considerare molte variabili legate, per esempio, alla bellezza al peso, alla robustezza, alla sua rigidità, al tipo di taglio che è stato effettuato per ottenere il pezzo e a come è stato trattato il legno prima di arrivare a me, ma soprattutto alla risonanza che esso esprime. Ogni considerazione sulle caratteristiche dei legni è, comunque, relativamente soggettiva: ci sono molte scuole di pensiero, alcune prediligono l’uso di un tipo, altre, sistematicamente, smentiscono le affermazioni dei primi. In ogni caso la scelta della giusta combinazione di legni è molto difficile, vanno infatti ad infliuire sul suono anche altri fattori importanti quali i progetto utilizzato e il modo in cui esso viene realizzato (temperatura e umidità durantela lavorazione). Per la costruzione delle chitarre uso legni altamente selezionati e stagionati minimo 6 anni e conservati con cura e mossi continuamente in modo dapermettere una stagionatura uniforme e regolare … Per il piano armonico utillizzo sia Abete rosso europeo (picea abies) proveniente da svariate zone, che Sitka Canadese (Picea sitchensis) naturalmente ogni tipologia di abete ha utilizzi e caratteristiche ben differenziati. Per il fondo e le fasce prediligo il palissandro indiano in quanto la sua sonorità va a coprire una vasta gamma di frequenze e dona allo strumento una voce calda e pulita, ciò dipende anche da quello che voglio ottenere dallo strumento,quindi non tralascio di utilizzare anche legni considerati sia più che meno tradizionali, quali Palissandro Brasiliano, palissandro sierra, acero, noce, ciliegio e cipresso. Per i manici utilizzo quasi esclusivamente cedrella odorosa o ciliegio europeo che ben si sposano con il suono da me ricercato. Grande attenzione rivolgo anche al legno da utilizzare per i ponticelli, spaziando dal normale palissandro, molto pesante e denso, a legni più leggeri quali le latifoglie europee, molto più leggere e dal timbro più rotondo. Ogni legno è garantito con taglio di quarto mentre per l’abete prediligo comunque legno spaccato con la tecnica del cuneo in modo che non vi siano interruzioni nella continuità della venatura.